Racconti da un mondo offeso: Romano Augusto Fiocchi e l'editoria 2.0

Il nuovo progetto editoriale di Romano Augusto Fiocchi viaggia sul filo della sperimentazione con un piccolo brivido finale, perché per pubblicare il libro Racconti da un mondo offeso ha scelto la strada del crowdfunding. Ma lascio spiegare direttamente a Romano di cosa si tratta:

Certo, brivido è la parola giusta. Perché in linea teorica il libro potrebbe essere stampato ma non pubblicato. Mi spiego meglio. Il sistema adottato da Bookabook prevede una campagna di preordini con l’obiettivo minimo di 200 copie in cento giorni. Qualora fosse raggiunto, si passerà al lavoro di editing e di rifinitura grafica, quindi alla stampa e alla distribuzione attraverso Messaggerie Italiane. Il libro entrerà insomma nel catalogo di Bookabook. In caso contrario, verrà sottoposto a un editing molto più leggero e verrà stampato privo di marchio editoriale per i soli acquirenti che hanno effettuato il preordine. È ovvio che per un autore l’obiettivo prioritario sono le 200 copie. Non raggiungerle, dal mio punto di vista, equivale al fallimento del progetto. Ma devo dire che “Racconti da un mondo offeso” sembra messo bene: 130 copie preordinate in soli dodici giorni. E di questo devo ringraziare il nocciolo duro di lettori e amici che mi sta sostenendo, oltre che con l’acquisto, con un vero e proprio tamtam sui social network, via e-mail, di persona. Va aggiunto che l’applicazione del crowdfunding all’editoria (diciamolo in italiano: raccolta di fondi o, se si preferisce, finanziamento collettivo) è cosa ancora tutta sperimentale. Io stesso l’ho scoperto poco tempo fa incappando per caso nella campagna lanciata da Giulio Milani per finanziare una nuova collana di Transeuropa Edizioni. Ebbene, Giulio Milani l’ha condotta con tale abilità che è riuscito a raccogliere i tremila euro necessari all’avvio del progetto editoriale prima ancora della data prestabilita. Dimostrazione di quanto la rete sia davvero imprevedibile.

Com'è intuibile dal titolo, “Racconti da un mondo offeso” non è un romanzo bensì raccoglie alcune storie che danno voce ad alcuni oggetti ma anche alla nostra storia recente. Ci dici qualcosa di più?

Premetto che in Italia, si sa, pubblicare racconti è sempre un dramma. Gli editori ti dicono che i racconti non vendono. Poi pubblicano Carver, la Munro, Borges. Grandi scrittori, d’accordo. Però solo di racconti. Ho allora voluto provare con cinque racconti ma davvero speciali, dove le voci narranti non sono umane ma di cose che normalmente non hanno parola: un libro condannato al rogo, un gatto disegnato, una vecchia barca di pescatori libici, un insetto filosofo, un bonsai cinese. Sono voci che arrivano da mondi offesi di oggi e di ieri: la barbarie del nazismo, la guerra in Iraq, le traversate dei migranti, la rivolta di piazza Tienanmen. Unica eccezione, una descrizione del mondo delle mosche come metafora del mondo degli uomini. E questa è l’unica ambientazione senza tempo. Ho cercato insomma di legare le cinque storie dando loro la compattezza di un romanzo, come se narrassero una e una sola vicenda: che è l’insieme dei mondi offesi da cui derivano. Mondi offesi che sono poi un chiaro richiamo a Conversazione in Sicilia di Vittorini, citato nell’epigrafe: “Digli che come un eremita antico io trascorro qui i miei giorni su queste carte e che scrivo la storia del mondo offeso”.

Come mai hai deciso di tentare questa strada ancora abbastanza inesplorata per l'editoria, invece di  seguire il percorso tradizionale dell'invio alle case editrici o quella più veloce e diretta del self publishing?

Devo essere sincero, le case editrici a cui ho inviato il progetto in questa stessa formula, con la postfazione e tutto quanto, non mi hanno neppure risposto. Fatto salvo un piccolo editore esordiente che molto gentilmente si è giustificato con l’avvio di una collana in cui il testo non poteva rientrare. Sul self publishing ho ancora molte riserve. L’ho sperimentato solo a livello di pubblicazioni digitali (e-book, per intenderci) ed essenzialmente per i miei libri più datati che erano già usciti su carta. Difficile ottenere visibilità e credibilità senza il marchio, anche se piccolo, di un editore. L’editore, in fondo, è un po’ la garanzia del prodotto. Ecco, Bookabook è editore esordiente, sul mercato mi sembra da circa un anno e mezzo. Ma l’impressione che ho avuto è che sta cercando di creare buoni prodotti. “Racconti da un mondo offeso”, come tutti i manoscritti, ha dovuto passare due selezioni prima di essere ammesso alla campagna di crowdfunding. E dietro tutta la macchina editoriale, lo dico dai contatti avuti sinora, c’è una struttura che risponde con competenza ed efficacia.

Nella postfazione parli di una bella esperienza in cui parole e musica si sono incontrate dando vita tridimensionale a due delle storie del libro. Ce la racconti?

Sì, si tratta di “Opernplatz” e “Il gatto del soldato”. Per una serie di circostanze quasi fortuite, raccontate appunto nella postfazione, le due storie sono state musicate  e hanno dato il via a una piccola di tournée di letture. La cosa più bella è che l’iniziativa è stata realizzata da quattro giovani artisti tra i venti e i trent’anni. Ripeto qui chi sono perché meritano di essere citati: l’attrice Isabella Ravetta, i musicisti Riccardo Bertone, Dino Roccuzzo e Nicolò Torciani, tutti di Pavia e dintorni. La voce narrante di Isabella, la chitarra di Riccardo, la tromba di Dino e le percussioni di Nicolò hanno permesso che le storie entrassero in biblioteche, scuole, centri polifunzionali e caffè della zona, persino tra le mura di un carcere di massima sicurezza. E devo ammettere che per la prima volta, grazie alle musiche originali scritte appositamente e grazie alla splendida interpretazione di questa giovane attrice, ho visto davvero materializzarsi il gatto disegnato e il libro parlante come se fossero sempre esistiti anche nella realtà. Chi ha voglia e tempo, su Youtube, digitando il titolo dei due racconti, può trovare alcuni spezzoni di queste “letture con musica” e farsi un’idea di come le storie a volte contengano una loro musica e di come ci siano giovani artisti capaci di riconoscerla ed estrarla.

Se desiderate anche voi sostenere il progetto di Romano e i “Racconti da un mondo offeso”, trovate maggiori informazioni a questo link

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