Upside Down Magazine mi ha intervistato
Qualche giorno fa Silvia Casini (che ringrazio molto) di Upside Down Magazine mi ha intervistata.
Ecco il risultato della nostra chiacchierata, se volete leggerlo direttamente nel sito della rivista andate a questo link.
Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…
Tenace, appassionata, gentile
Mai senza?
Libri.
Cosa le piace leggere?
Un po’ di tutto: narrativa e saggistica,
anche sceneggiature. Più raramente la poesia. Non c’è un genere che
prediligo, se il libro è ben scritto leggo dal fantasy al mainstream,
dal giallo al rosa.
Se dovesse esprimere tre desideri?
La felicità per le persone che amo, vivere di scrittura, abitare in Nord Europa.
La sua vita in un tweet?
Vivo per scrivere e scrivo per vivere.
Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?
Pane, marmellata e tè è una
storia gialla ma con qualche divagazione romantica. Per questo lo
consiglio a chi ama i due generi. Devo dire che diversi uomini che lo
hanno letto, meno sensibili al lato romantico della vicenda, si sono
fatti però coinvolgere dalla suspense e dall’intreccio. Lo consiglio a
chi ama i gialli classici, ma anche le storie un po’ romantiche.
Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?
I miei personaggi hanno sempre un
elemento di realtà. A volte anche solo un piccolo dettaglio fisico o
caratteriale che mi ricorda persone che conosco o che incontro
fugacemente e mi colpiscono, in altri casi sono un ritratto fedele di
queste persone.
Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
No, sono tutti luoghi ben precisi e reali.
Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
Pane, marmellata e tè racconta
di Beatrice Ardenzi, giornalista precaria nella redazione di un
quotidiano di provincia, che si è sempre occupata di tematiche sociali,
fino a quando il suo direttore le affida una inchiesta sul “mostro della
palude”, serial killer che mutila e uccide persone anziane. Un caso
difficile per il commissario Matteo Croci e il suo braccio destro,
l’agente Alessio Pelliconi, in cui Beatrice si trova coinvolta suo
malgrado. Tra i battibecchi con Croci e alcune intuizioni utili alle
indagini, l’amicizia di Beatrice e Alessio si trasforma in qualcosa di
più, complice un corso di panificazione. Beatrice e i poliziotti
giungono all’epilogo del caso, ma non tutto è come sembra. Tornata alla
routine di tutti i giorni, Beatrice crede di avere smesso per sempre i
panni dell’investigatrice, ma a quanto pare il suo destino è di
cacciarsi nuovamente nei guai: la prima vacanza con Alessio si trasforma
in un’indagine a Parigi, tra sale da tè e ambasciate esotiche, per
aiutare un’amica indagata per l’omicidio del principe ereditario del
Brunei. E se una degustazione di tè rovina la loro vacanza, una prozia
stramba e una marmellata forse letale mettono a dura prova la loro festa
di fidanzamento. Riuscirà Beatrice, investigatrice “involontaria” e un
po’ maldestra a risolvere i tre casi e a tenersi il fidanzato?
In realtà, è un romanzo di evasione, non
c’è un messaggio preciso, tranne forse il fatto che niente è mai come
sembra. Che non bisogna trarre delle conclusioni troppo in fretta.
È già al lavoro su un nuovo libro?
Sì, sto scrivendo di una nuova indagine che coinvolgerà Beatrice per la gioia di chi mi ha chiesto un seguito di Pane, marmellata e tè.
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